Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

10 Superstizioni giapponesi

1. I ragni

Vedere un ragno di notte in casa porta male mentre vederlo alla mattina porta bene

2. Come dormire

Non dormite con la testa rivolta verso nord, i corpi dei defunti vengono disposti così

3. Le unghie

Se vi tagliate le unghie durante la notte, le credenze popolari vogliono che non sarete con i vostri genitori quando moriranno

4. Il tè

Se nel tè trovate un rametto che galleggia verticalmente, è di ottimo auspicio

5. I regali

A un matrimonio non si regalano specchi, perché possono rompersi e quindi sono di cattivo auspicio per la coppia, e per lo stesso motivo, non si regalano coltelli e cose taglienti (come da noi)

6. Il carro funebre

Se vedete passare un carro funebre, nascondete i pollici. Questo perché in giapponese pollice si dice oyayubi, cioè oya= genitori, yubi= dito, in questo modo si proteggono i genitori dalla morte

7. Fiori e piante in ospedale

Se andate a trovare qualcuno in ospedale, non regalate ciclamini (shikuramen), perché shi rimanda alla parola morte, e ku alla parola sofferenza, e neanche piante in vaso perché queste metteranno radici e quindi sono di cattivo auspicio, prolungando la degenza del malato

8. Lo starnuto

Se starnutisci, vuol dire che qualcuno sta parlando di te

9. Il numero quattro

Il numero quattro è considerato di cattivo auspicio perché si pronuncia allo stesso modo della parola morte (shi). Pertanto, non si deve fare regali che consistano di quattro pezzi, in alcuni alberghi e ospedali il numero della camera quattro non esiste

10. Le fotografie

Fate attenzione a come fotografate amici o familiari. Se ci sono tre persone, secondo le superstizioni giapponesi, la persona nel mezzo morirà prima delle altre due.

FONTE:greenme.it

SHIBUYA 渋谷区

Shibuya è un distretto di shopping e svago nella zona centrale di Tokyo dove potete trovare esattamente la traduzione materiale dei vostri sogni. L’animata folla di persone e le insegne neon vi lascerà a bocca aperta, dandovi un’atmosfera completamente diversa dal tradizionale quartiere di Asakusa.

Quando visitare Shibuya? Eh, ogni ora è buona!?!

Durante il giorno potete fare shopping e assaporare dell’ottimo cibo tradizionale, ma alla sera … Shibuya si popola come non mai, diventando luogo di ritrovo per tutti i giovani di Tokyo.


Cose da fare a Shibuya

1. Foto con Hachikō

Simbolo della tradizione giapponese, situato proprio all’uscita della metropolitana, la statua del cane più fedele di tutto il mondo, Hachikō. Fu un cane di razza Akita, diventato famoso per la sua totale fedeltà nei confronti del suo padrone, il Prof. Hidesabuo Ueno. Dopo l’improvvisa morte di quest’ultimo, Hachikō si recò ogni giorno, per dieci anni, ad attenderlo alla stazione di Shibuya dove l’uomo prendeva abitualmente il treno pe recarsi al lavoro. Hachikō divenne così simbolo di affetto e lealtà. Nel 1935 gli fu così dedicata la statuaBeh la foto è d’obbligo!

haci

2. Mangiare una ciotola di Ramen da Hokkaido Ramen Kumamatsuri

ristorante

Nella caotica Shibuya, tra luci e grattaceli, puoi trovare sorprese insaspettare. Locale tipicamente giapponese, ordini tammite macchinetta scritta completamente in giapponese (se non conosci il giapponese fatti guidare dalle immagini, scegli quello che otticamente ti piace di più!).

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Qui con pochi Yen mangi un gustosissimo e caldissimo piatto di ramen. Squisito!

ramen.jpg

宇田川町26-6
渋谷宇田川店
Shibuya,
東京都 〒150-0042
Japan

3. Partecipare allo “scramble” di Shibuya Crossing

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Shibuya Crossing è l’attraversamento pedonale più trafficato al mondo.

Viene chiamato lo”scramble” percè è costituito da migliaia di persone che cercano di attraversare la strada in tutte le direzioni contemporaneamente. Cercate di non perdervi in mezzo ad esso, ma se vi trovate sul lato sbagliato di dove volevate andare, pensate ad esso come un’altra opportunità di partecipare alla sfida!

Un consiglio: sorseggiate un caffè allo Starbucks di Shibuya Crossing e fatevi ipnotizzare dalla folla di gente che attraversa lo stesso incrocio. Fantastico

4. Visitate Tokyu Hands

Tokyu Hands è un grande magazzino “one stop shop”, che offre tutto ciò che potete immaginare da beni di fai da te e da bricolage a stoviglie e bagagli. Il negozio a Shibuya è il primo Tokyu Hands aperto nel 1976 e offre 8 piani, anche se ogni piano è sfalsato in tre sezioni. Cercate di non perdervi e di non spendere tutti i vostri soldi, cosa che è più facile da dire che da fare!

TOKYU.jpg

5. Fare un giretto a Shibuya 109

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Oh, Shibuya 109! Dove i sogni diventano realtà! Ma dove allo stesso tempo capisci che tutta quella roba non entrerà mai nel tuo bagaglio!!! Shibuya 109 è una Fashion Community, con all’interno una serie di piccoli negozi al dettaglio destinati inizialmente ad un target di donne sui trent’anni, in seguito divenne più conosciuto come una mecca per le giovani donne dalla sottocultura gyaru. C’è anche 109 per uomini proprio dall’altra parte della strada. Preparate il portafoglio prima di entrare, tutto è super かわいい kawaii, ovvero….pucciosamente carino!!!

6. Love Hotel  Hill 

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A Shibuya si trova la maggior concentrazione di love hotel della città. I love hotel sono alberghi pensati per le coppie di innamorati e hanno prezzi convenienti. Spesso le camere sono “a tema”: potete trovare la stanza in stile romantico oppure Hentai, Hello Kitty, sadomaso, Jurassic Park, ecc. ecc.

7. Un giretto a Tsutaya

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Si trova di fronte alla stazione di Shibuya ed è un edificio commerciale. Tra i suoi numerosi piani, potete trovare una libreria specializzata in manga, novel e artbook, Starbucks (dove potete osservare lo “scrumble” in pace), una libreria/cartoleria, un negozio di videogiochi, un negozio di vendita/noleggio DVD.

8. Center Gai

Luogo dove nascono le nuove mode e tendenze giapponesi e spesso luogo di ricerca per grandi marchi- Center Gai è una zona pedonale nel cuore di Shibuya tappezzata di negozi, salegiochi e locali. La sera, infatti, la zona si affolla di clienti dei locali notturni, ristoranti e bar.

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Anniversario di Hiroshima

Anniversario Hiroshima
  
Il 6 agosto del 1945, alle 8:16’8” (ora del Giappone) la città di Hiroshima venne colpita dalla prima bomba atomica della storia, lanciata da un bombardiere statunitense. L’esplosione,  pose fine alla seconda guerra mondiale, circa 70mila persone  vennero polarizzate e altre centinaia di migliaia nei mesi e negli anni successivi morirono . A 70 anni di distanza si è tenuta nella cittadina giapponese una solenne ceriominia di commemorazione dell’abominio.