Tokyo paga chi lascerà Tokyo

Il governo giapponese ha deciso di aumentare gli incentivi economici per i genitori che decidono di lasciare Tokyo, città con oltre 36 milioni di residenti e la più popolosa al mondo nel 2023, per ridurre la pressione demografica e ripopolare altre aree del Paese. La proposta prevede un pagamento fino a 1 milione di yen (circa 7.220 euro) per bambino se si trasferiscono nei fuori città e nelle regioni circostanti. Questo rappresenta un aumento del triplo rispetto agli incentivi economici offerti dal piano in vigore dal 2019, che prevedeva un pagamento di 300.000 yen (2.173 euro) per bambino.

Il governo giapponese sta cercando di invertire la tendenza degli ultimi decenni, durante i quali la popolazione di Tokyo è aumentata a dismisura a causa del grande richiamo economico. La migrazione continua, infatti, ha contribuito a far affermare Tokyo come la più grande metropoli del mondo. Tuttavia, questo ha causato problemi di sovrappopolazione e ha colpito in modo sproporzionato regioni al di fuori di Tokyo, Osaka e altre grandi città del Paese. Molte città e villaggi rurali sono rimasti vuoti e le loro attività mancano di clienti e personale disponibile.

Per incoraggiare le famiglie a lasciare Tokyo, il governo offre anche fino a 3 milioni di yen in aiuti finanziari una tantum e possono riceverne ancora di più se avviano un’impresa. Chi beneficia degli incentivi deve vivere in provincia per un minimo di cinque anni o restituire i soldi allo Stato.

L’aumento dell’incentivo è solo una parte dell’impegno del governo per incoraggiare le giovani famiglie a lasciare Tokyo e per contrastare il declino e l’invecchiamento della popolazione giapponese. Si stima che l’eccesso di case sfitte in Giappone – case che spesso rimangono deliberatamente non reclamate dagli eredi – raggiungerà circa 10 milioni entro il 2023.

Scritto da Veronica

foto di Carlo Stanchina

Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

Il rito del tè

Il Giappone è un paese ricco di cultura e tradizioni uniche, e una di queste è il rito del tè, noto come “chanoyu” o “sado”. Il rito del tè è una cerimonia che ha origini nel Medioevo e mira a creare un’atmosfera di pace e serenità attraverso la preparazione e il consumo del tè.

La cerimonia del tè inizia con la pulizia della stanza in cui si terrà l’evento, seguita dalla preparazione del tè verde in polvere, noto come “matcha”, che viene mescolato con acqua calda in una ciotola di ceramica chiamata “chawan”. Il tè viene quindi servito al padrone di casa e agli ospiti, che lo gustano in silenzio, apprezzando il gusto e la bellezza della cerimonia.

Il rito del tè è stato perfezionato nel corso dei secoli da maestri del tè e artisti, che hanno creato una serie di regole e protocolli rigorosi per la cerimonia. Oggi, il rito del tè è ancora molto popolare in Giappone e viene praticato sia in contesti tradizionali che moderni.

La cerimonia del tè non è solo un semplice rituale ma un’esperienza multisensoriale che unisce la bellezza della natura, l’arte della cerimonia, la poesia e la musica, il tutto accompagnato dalla meditazione e dalla contemplazione. Un’esperienza che va oltre il semplice bere del tè ma che rappresenta un’arte di vivere e che è diventata patrimonio culturale UNESCO dal 2016.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

17 Gennaio (1995) in Giappone

Il 17 gennaio 1995, un terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito la città di Kobe, in Giappone, causando la morte di oltre 6.000 persone e il ferimento di oltre 42.000. Il terremoto ha causato gravi danni alla città, distruggendo o danneggiando migliaia di edifici e infrastrutture. È stato uno dei peggiori disastri naturali del Giappone del XX secolo.

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16 Gennaio in Giappone

Il 16 Gennaio non è un giorno di particolare importanza o tradizione in Giappone. Che ne dici di pensare ad organizzare un viggio per quest’estate in Giappone?

Il Giappone è una destinazione turistica molto popolare, conosciuta per la sua cultura antica, la cucina deliziosa, le città futuristiche e i paesaggi naturali mozzafiato. Organizzare un viaggio in Giappone in estate può essere un’esperienza indimenticabile.

In estate, il clima è caldo e umido, ma ci sono molte attività all’aperto da fare, come visitare i templi storici, fare escursioni nei monti, godersi le spiagge e i festival estivi. Inoltre, durante l’estate, si può assistere a uno spettacolo di fuochi d’artificio, una tradizione giapponese molto popolare in questo periodo dell’anno.

Per quanto riguarda l’alloggio, ci sono molte opzioni tra cui scegliere, come i tradizionali ryokan (pensioni giapponesi) o i moderni hotel. Inoltre, il Giappone offre un’ampia gamma di opzioni per quanto riguarda i trasporti, dai treni veloci alle autobus, il che rende facile spostarsi da una città all’altra.

Per quanto riguarda il budget, il Giappone può essere un po’ costoso, ma ci sono molte opzioni per risparmiare denaro. Ad esempio, si può optare per alloggi economici e mangiare nei ristoranti locali. Inoltre, ci sono molte attrazioni gratuite da visitare, come i parchi e i templi.

In sintesi, organizzare un viaggio in Giappone in estate può essere un’esperienza emozionante ed indimenticabile, offrendo una vasta gamma di attività, alloggi e opzioni di trasporto per tutte le esigenze e budget.

Scritto da Veronica

Foto di Carlo Stanchina

15 Gennaio in Giappone

Il 15 Gennaio a Kyoto potete assistere a una competizione di tiro con l’arco che trova le sue origini nella metà del XII secolo. Questa gara, chiamata Toh-shiya, ha luogo ogni anno la domenica più vicina al 15 gennaio e vede gareggiare giovani di 20 anni da tutte le parti del Giappone.

L’età dei partecipanti non è scelta a caso, infatti il secondo lunedì di gennaio in tutto il Giappone si festeggia il passaggio all’età adulta, ossia il compimento dei 20 anni.
Si può assistere alla gara gratuitamente, presso il Tempio Sanjusangen-do.

Toh-shiya è il termine giapponese per il tiro con l’arco. In Giappone, il tiro con l’arco è conosciuto come “kyudo” e rappresenta un’arte marziale e una disciplina spirituale oltre che uno sport. La pratica del kyudo implica l’utilizzo di un arco lungo e di frecce, e si basa sulla precisione e sulla concentrazione mentale. Il tiro con l’arco giapponese è anche una forma di meditazione e di riflessione, e viene spesso praticato in contesti cerimoniali o come forma di svago.

Scritto da Veronica

11 Gennaio in Giappone

I’ 11 gennaio, per i giapponesi, è il giorno di “Kakizome”, o la prima scrittura dell’anno. In questo giorno, le persone scrivono i loro primi caratteri dell’anno, spesso sotto forma di auguri per l’anno a venire.

In termini di cibo, durante il periodo del nuovo anno, i giapponesi spesso mangiano “osechi ryouri”, o cibi tradizionali preparati per il nuovo anno. Questi includono piatti come zenzai (zuppa di fagioli rossi), kurikinton (purea di castagne e zucchero), e kamaboko (pesce tritato e cotto).

L’11 gennaio è considerato in tutto il Giappone il giorno del “kagami biraki” (鏡開き), ovvero il giorno in cui il mochi viene spezzato e mangiato; bisogna romperlo senza usare un coltello, in quanto il “taglio” è visto come un atteggiamento negativo, simile al “tagliare i legami”.

I pezzetti vengono mangiati aggiungendoli in una zuppa chiamata Ozoni o, in alternativa, in un dolce chiamato Oshiruko, preparato con fagioli azuki rossi (il colore rosso è di buon auspicio).

10 Gennaio in Giappone

Il 10 Gennaio in Giappone si celebra il “Joya-no-kane”, una cerimonia di fine anno che si tiene in alcuni templi buddhisti. Durante questa cerimonia, le campane del tempio vengono suonate 108 volte per rappresentare i 108 desideri umani che, secondo la tradizione buddhista, portano alla sofferenza. La gente va ai templi per ascoltare il suono delle campane e per pregare per la pace e la prosperità nel nuovo anno.

Inoltre, il 10 gennaio è anche il giorno in cui inizia il “Hatsumōde”, la prima visita del nuovo anno ai templi e ai santuari shintoisti. La gente va in questi luoghi per pregare per la salute, la felicità e il successo nell’anno a venire. Spesso, durante il Hatsumōde, si mangiano anche dei dolci tradizionali chiamati “mochi”, fatti con il riso glutinoso.

Altra curiosità del 10 Gennaio è Coming of Age Day (成人の日 Seijin no Hi) Coming Of Age Day (Seijin no Hi) è una celebrazione che cade il secondo lunedì di gennaio. Si tratta di una festa che celebra il passaggio dei giovani all’età adulta, delle persone che hanno compiuto 20 anni.

Scritto da Veronica

9 Gennaio in Giappone

Il 9 gennaio in Giappone è il giorno del “Festa della Speranza” (Kōhaku Uta Gassen), uno show televisivo molto popolare che viene trasmesso ogni anno in quella data. Lo show è una competizione canora in cui si sfidano due squadre di artisti, una formata da uomini (la squadra rossa) e l’altra da donne (la squadra bianca). Lo show è stato trasmesso per la prima volta nel 1951 ed è diventato un evento tradizionale per molti giapponesi, che lo guardano insieme ai loro familiari durante le festività natalizie.

Inoltre, il 9 gennaio è anche il giorno in cui in Giappone si celebra il “Giorno dell’Arrivo dei Tre Re Magi” (Epifania), una festività cristiana importata dall’Occidente. Nonostante il Giappone sia un paese a maggioranza non cristiana, molti giapponesi celebrano questa festività, soprattutto i bambini, che ricevono regali simili a quelli che ricevono i bambini occidentali a Natale.

Il 9 gennaio è anche il giorno in cui si celebra il “Giorno della Pensione” (Keiro no Hi) in Giappone, una festività in cui si onora gli anziani e si ringraziano per il loro contributo alla società. In questo giorno, i pensionati spesso ricevono regali e messaggi di congratulazioni da parte dei loro familiari e amici.

Scritto da Veronica

Foto Carlo Stanchina

8 Gennaio in Giappone

L’8 gennaio in Giappone non è una festività nazionale. Tuttavia, in alcune parti del paese, questa data può essere associata a festività o tradizioni locali. Ad esempio, a Sapporo, nell’isola di Hokkaido, l’8 gennaio è il giorno in cui si celebra la Festa della Neve, che include eventi come gare di sci e snowboard, spettacoli di luci e musica, e la costruzione di statue di neve.

Inoltre, in alcune regioni del Giappone, l’8 gennaio è considerato il primo giorno del nuovo anno e viene celebrato con canti, danze, e il consumo di cibi tradizionali come zoni (ravioli di riso ripieni di carne o verdure) e ozoni (riso bollito con fagioli e altri ingredienti).

L’8 gennaio è anche il giorno in cui si celebra la Festa dei Bambini, che viene organizzata in tutto il paese per celebrare i bambini e per promuovere la loro salute e il loro benessere.

7 Gennaio in Giappone

Il 7 gennaio in Giappone non è una festività nazionale. Tuttavia, ci sono alcune tradizioni e usanze che si seguono in questa giornata.

Una di queste è il “nanakusa-no-sekku”, anche conosciuto come il Giorno delle Sette Erbe. In questa giornata, si consumano sette tipi di erbe medicinali chiamate “nanakusa” per augurarsi buona salute e felicità per l’anno nuovo. Le sette erbe sono: seri, nazuna, gogyo, hakobera, hotokenoza, suzuna e suzushiro. Si possono mangiare come insalata o in una zuppa chiamata “nanakusagayu”.

Inoltre, il 7 gennaio è anche il giorno in cui si celebra il “joshin-setsu”, o il Giorno della Pulizia del Tempio. In questa giornata, i monaci e i fedeli si recano al tempio per pregare e fare le pulizie.

scritto da Veronica

6 Gennaio in Giappone

Il 6 gennaio in Giappone viene celebrato il Giorno dei Tre Re (三月三日, “Mikka-no-sekku”), anche conosciuto come il Giorno della Fanciullezza (童子の日, “Doshi no hi”).

In questa giornata si celebra la fanciullezza e si fa il bentō, un pasto preparato in modo particolare per i bambini.

Nelle famiglie con figli maschi, si utilizzano fasci di bambù o di canna per decorare la casa e si preparano dolci speciali come il kashiwa-mochi, un dolce a base di farina di riso e ripieno di fagioli azuki.

Inoltre, durante il Giorno dei Tre Re, i bambini indossano il kimono tradizionale giapponese e ricevono regali come giocattoli, caramelle e denaro. In alcune zone del Giappone, si svolge anche il Gion Matsuri, un famoso festival che si tiene a Kyoto durante il mese di luglio.

Il 6 gennaio è inoltre la giornata in cui si svolge il Dezomeshiki, la tradizionale sfilata dell’anno nuovo organizzata dal dipartimento dei vigili del fuoco di Tokyo, che rappresenta un evento di buon auspicio.

scritto da Veronica

5 Gennaio

Una curiosità giapponese riguardante il 5 Gennaio è il “Kōshōgatsu”, o il giorno delle bacche di pepe. Si tratta di una cerimonia in cui le persone mangiano bacche di pepe rosse come simbolo di buona fortuna e salute per l’anno nuovo. Le bacche di pepe rosse sono anche considerate un afrodisiaco e vengono spesso regalate alle coppie sposate come augurio di una vita sessuale felice e appagante.

Inoltre, il 5 gennaio è anche il giorno in cui si celebra il “Tsuchinoko-no-hi”, o il giorno del Tsuchinoko.

Il Tsuchinoko è un animale leggendario, simile a un serpente, che è stato descritto in diverse leggende giapponesi. Si dice che il Tsuchinoko porti fortuna a chi lo vede, quindi in questo giorno le persone indossano amuleti o talismani con l’immagine del Tsuchinoko per attirare la buona fortuna.

4 Gennaio in Giappone

Una tradizione popolare in questo giorno è il “Toka-no-Kane”, o la campana del nuovo anno. Si tratta di una cerimonia in cui le persone vanno ai templi per ascoltare la campana che suona 108 volte, simboleggiando i 108 peccati dell’essere umano. La campana suona anche per scacciare gli spiriti maligni e per augurare pace e prosperità per l’anno nuovo.

Inoltre, il 4 gennaio è anche il giorno in cui si celebra il “Goshogatsu-san-ka-setsu”, o la fine delle festività del nuovo anno. In questo giorno, le persone tornano al lavoro o a scuola e riprendono le loro attività normali.

3 Gennaio in Giappone

Il 3 gennaio in Giappone non è un giorno festivo. Tuttavia, ci sono alcune tradizioni e curiosità che si celebrano in questo giorno.

Una tradizione popolare in questo giorno è il “Kakizome”, o la scrittura della prima calligrafia dell’anno. Si tratta di una cerimonia in cui le persone scrivono i loro desideri per l’anno nuovo in caratteri calligrafici. Spesso si usa l’inchiostro rosso, che è considerato un colore propiziatorio.

Inoltre, il 3 gennaio è anche il giorno in cui si celebra il “Boseki”, o il cambio dei tatami (i tappeti di paglia usati come pavimento in Giappone). Si tratta di una tradizione in cui si cambiano i tatami vecchi con quelli nuovi, per simboleggiare l’inizio di un nuovo anno e l’arrivo di nuova fortuna.

scritto da Veronica

Capodanno in Giappone

Il primo dell’anno in Giappone è una festa molto importante per i giapponesi, che la celebrano con diverse usanze e tradizioni.

Una delle usanze più comuni è quella di visitare i templi e i santuari per pregare per un nuovo anno felice e prospero. Molti giapponesi indossano anche i loro migliori abiti per questa occasione, e alcune famiglie si riuniscono per una cerimonia formale di preghiera.

Un’altra usanza comune è quella di mangiare un piatto speciale chiamato “osechi-ryori”, che consiste in diverse prelibatezze come pesce, carne, verdure e frutta, servite in piccole scatole di legno. Ogni elemento del piatto rappresenta un desiderio per il nuovo anno, come la prosperità, la salute e la felicità.

Ci sono anche diverse usanze di buon auspicio che i giapponesi seguono durante il primo dell’anno. Ad esempio, alcuni credono che indossare abiti di colore rosso porti fortuna, mentre altri credono che mangiare uva o noodles di soba (noodles di grano saraceno) porti buona fortuna.

Anche fare il bagno in acqua calda il primo giorno dell’anno è considerato portafortuna, poiché si crede che pulisca via la sfortuna dell’anno precedente.

Inoltre, molti giapponesi scambiano biglietti di auguri e regali con i loro amici e parenti durante il primo dell’anno, come un modo per celebrare l’inizio di un nuovo anno e dimostrare il loro affetto.

In sintesi, il primo dell’anno in Giappone è una festa molto importante che viene celebrata con usanze e tradizioni come la preghiera, il cibo tradizionale, l’indossare abiti di colore rosso, il fare il bagno in acqua calda e lo scambio di biglietti di auguri e regali. Tutto ciò è fatto per augurare un nuovo anno felice e prospero a se stessi e alle proprie famiglie.

scritto da Veronica

LE MASCOTTE DI TOKYO 2020

Quest’anno dopo varie posticipazioni si terranno a Tokyo le Olimpiadi 2020. Potremmo vederle dal 23 Luglio al 8 Agosto, mentre le Paralimpiadi si terranno dal 24 agosto al 5 settembre 2021.

Tutti e due gli eventi hanno le loro mascotte; stiamo parlando di Miraitowa e Someity; Miraitowa è la mascotte delle olimpiadi, mentre Someity è la mascotte delle paralimpiadi.

Miraitowa e Someity sono una coppia di amici che sembra uscita direttamente da un anime giapponese. Apparentemente simili, i due sono in realtà molto diversi.

La mascotte delle olimpiadi Miraitowa ha lo stesso pattern blu e bianco che è rappresentato sul simbolo delle olimpiadi. Il suo carattere è ispirato da un proverbio giapponese che dice di imparare dalle cose passate e ottenere una nuova saggezza da loro, è molto atletico e ha un forte senso della giustizia.

Il nome Miraitowa deriva dalle parole giapponesi Mirai (futuro) e Towa (eternità); il nome è stato scelto per promuovere un futuro pieno di speranza, nel cuore delle persone di tutto il mondo.

La mascotte delle paralimpiadi Someity rappresenta invece un contatto con la natura, grazie ai suoi sensori posizionati ai lati della faccia che hanno l’aspetto dei fiori di ciliegio. Il suo carattere è generalmente tranquillo, ma può dimostrare una grande forza se necessario.

Il nome Someity, mascotte delle paralimpiadi, è stato ispirato invece dalla parola “Someiyoshino”, un famoso tipo di fiore di ciliegio, e dalle parole “so mighty” che in inglese significano “così potente”. La caratteristica di questa mascotte è quella di trasmettere una grande forza mentale e fisica, che rappresenta quella degli atleti paralimpici che sono riusciti a diventare campioni e a distinguersi da molti altri.

Entrambi hanno dei super poteri: Miraitowa può spostarsi in maniera velocissima da un posto all’altro, mentre Someity può mandare e ricevere messaggi telepatici, oltre a spostare le cose col pensiero.

“Oshiri pen pen”

Ciao a tutti, questa è la terza immagine della nuova rubrica settimanale, dedicata alle gestualità nipponiche.

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Simpatiche illustrazioni mostreranno le posture ed i movimenti da compiere.

Seguiteci, portebbero servirvi per il prossimo viaggio, e sembrare così meno Gaijin (外人 gaijin).